
La perdita parziale dell’olfatto o iposmia e la perdita completa o anosmia si verificano sia per una ostruzione delle cavità nasali (ad esempio a causa di polipi, tumori, infezioni) sia per un danno dell’area olfattiva o dei suoi collegamenti al cervello (ad esempio per un trauma o una infezione virale, specialmente l’influenza o più di recente il Codiv 19).
Cause meno comuni sono anche le malattie cerebrali degenerative come la sclerosi multipla.
Durante una visita specialistica otorinolaringoiatrica il medico ispeziona le cavità nasali escludendo le cause locali e può testare l’olfatto.
Se si sospetta COVID-19, si esegue il test virale e il soggetto viene gestito in base a protocolli locali.
Se non vi è una chiara causa di iposmia/anosmia, possono essere prescritte indagini come la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica nucleare.
Il trattamento della perdita dell’olfatto si basa sulla eliminazione della causa con terapia medica o chirurgica, quando è invece ipotizzabile un fattore virale possono trovare impiego farmaci neurotrofici e trattamenti riabilitativi con l’utilizzo di essenze specifiche.