La Laringostroboscopia permette di osservare le caratteristiche della vibrazione delle corde vocali, fornendo importanti informazioni:
- nella diagnosi differenziale tra lesioni laringee che presentano morfologia simile, come per esempio tra una cisti mucosa da ritenzione ed un nodulo: nel caso della cisti la stroboscopia evidenzia la riduzione o l’arresto della vibrazione mucosa a livello della tumefazione;
- nella corretta indicazione alla fonochirurgia, come ad esempio in presenza di noduli cordali in cui la stroboscopia permette di valutare l’entità dell’insufficienza glottica e di quantificare “l’età” dei noduli stessi: quelli recenti sono soffici e scompaiono durante la fase di apertura, mentre quelli inveterati ed organizzati non scompaiono mai completamente;
- nel porre il sospetto dell’esistenza di una lesione che andrà ricercata in sede operatoria, come nel caso di riduzione dell’ondulazione mucosa sulla faccia superiore della corda vocale che fa sospettare la presenza di una cisti intracordale o nel caso di un «sulcus» nel quale l’aderenza della lesione al legamento vocale provoca l’arresto della progressione dell’onda mucosa;
- nell’indicare al chirurgo la zona precisa ove effettuare la cordotomia, come nel caso delle cicatrici cordali iatrogene in cui si cerchi di liberare la mucosa dall’adesione al legamento vocale;
- nel follow-up dopo interventi di fonochirurgia: permette di valutare il ripristino dell’ondulazione mucosa nonché il miglioramento della competenza glottica.
Chi può essere sottoposto alla Laringostroboscopia?
Sia bambini che adulti possono essere sottoposti all’esame grazie all’utilizzo di strumenti endoscopici sia rigidi che flessibili.
Sono previste norme di preparazione per la Laringostroboscopia?
E’ consigliabile il digiuno.
Come si esegue la Laringostroboscopia?
La laringostroboscopia si esegue con particolari fonti luminose che emettono dei “lampi” per illuminare le corde vocali e la cui frequenza non coincide esattamente con la frequenza di vibrazione delle corde vocali stesse. La sincronizzazione dello strumento con la frequenza fondamentale della voce del paziente avviene in maniera automatica mediante un microfono integrato nello strumento.
Con la laringostroboscopia non viene illuminata ad ogni passaggio la medesima posizione, ma quella immediatamente adiacente portando a vedere un movimento vibratorio lento, composto dalle singole fasi di periodi successivi che nel loro insieme riproducono un effetto ottico di immagine in movimento.
L’esame stroboscopico viene registrato in modo da analizzare successivamente “alla moviola” il ciclo vibratorio glottico. Un software analizza le caratteristiche acustiche della voce quali: la frequenza fondamentale, il livello di intensità sonora in dB ed altri indici che possono guidare la eventuale riabilitazione logopedica in maniera precisa.