Introduzione
La tecnica classica per il trattamento del palato nei pazienti con Sindrome delle Apnee/Iponee Ostruttive in Sonno era l’accorciamento del palato molle tagliandone il bordo libero (UPPP e LAUP). Negli ultimi anni sono state ideate molte tecniche chirurgiche per il trattamento del palato molle soprattutto per la gestione delle pareti laterali del faringe.
Tra queste la faringoplastica con le suture “Barbed” rappresenta la tecnica correntemente utilizzata.
Le suture “Barbed” (Fig. 1 + Video) sono particolari suture “spinate” ossia dotate di microalette laterali grazie alle quali è possibile ancorare i tessuti molli (mucoso-muscolari) a strutture rigide e stabili dello scheletro facciale senza dover effettuare nodi.
Le suture Barbed permettono di ridurre i tempi dell’intervento, di dare una migliore tensione alle pareti del faringe e di diminuire il dolore post-operatorio.
Scopo della BRP
Lo scopo è quello di ingrandire lo spazio retropalatale e l’ingresso all’orofaringe spostando il pilastro tonsillare posteriore più lateralmente e anteriormente (Fig. 2). Questo spostamento si realizza ancorando il muscolo palatofaringeo (che costituisce il pilastro tonsillare posteriore) e il muscolo elevatore del palato molle alle strutture non collassabili rappresentate da spina nasale posteriore, hamulus pterigoideo e rafe pterigomandibolare.
Pazienti trattabili con la BRP
Pazienti con Sindrome delle Apnee/Iponee Ostruttive in Sonno:
- di qualunque gravità
- il cui sito principale di ostruzione sia a livello retropalatale
- che non accettino la c-PAP
- il cui indice BMI (rapporto tra peso ed altezza) sia inferiore a 35 (preferibilmente normopeso)
- che possano essere sottoposti ad anestesia generale (ASA <=2).
Da escludere pazienti con:
- ASA>2
- significative anomalie cranio-facciali che interessano le vie aeree
- BMI>35.
Tecnica chirurgica
La Faringoplastica con sutura Barbed viene eseguita in anestesia generale con intubazione per via orale. Il paziente viene posizionato in posizione supina e testa iperestesa.
Il primo passo è la tonsillectomia bilaterale con identificazione e meticoloso risparmio della mucosa dei pilastri tonsillari e di conseguenza dei muscoli (palatoglosso e palatofaringeo).
Viene rimosso un triangolo a tutto spessore (mucosa e muscolo) a livello dell’angolo superiore della loggia tonsillare per ottenere un più ampio ingresso orofaringeo (Fig. 3)
Viene usato un filo “Barbed” (spinato), riassorbibile, che permette di evitare nodi grazie alla presenza di alette laterali lungo il filo che ne impediscono di tornare indietro.
Il filo Barbed viene introdotto nel palato molle a livello della spina nasale posteriore e per via sottomucosa viene portato all’hamulus pterigoideo (Fig. 4).
Dall’hamulus il filo scende lungo il rafe pterigomandibolare fino ad arrivare nell’angolo superiore della loggia tonsillare. A questo punto si ancora con il filo la parte superiore del pilastro tonsillare posteriore e tornando indietro lo si ancora al rafe pterigomandibolare.
Il pilastro tonsillare posteriore viene così riposizionato più lateralmente e anteriormente senza nodi (Fig. 5).
Lo spazio retropalatale aumenta significativamente sia in senso trasversale che antero-posteriore (Fig. 6).
Il filo viene passato per via sottomucosa e questo permette di ridurre il dolore al minimo.
La punta dell’ugola viene tagliata solo se è troppo lunga.
Risultati
Non ci sono significative complicanze intraoperatorie o postoperatorie. Il fastidio principale è la sensazione di corpo estraneo al palato che in genere scompare spontaneamente in un periodo variabile da 2 settimane a 1 mese. Considerando come successo un AHI <20, tasso di successo raggiunge il 90% con stabilità del risultato dopo anni, a patto che il peso rimanga stabile e non si fumi o beva alcolici in eccesso.