Definizione
L’ otite media essudativa (Fig. 1) rappresenta una delle patologie più diffuse dell’età pediatrica (colpisce l’80-90% dei bambini entro i primi 5/6 anni di vita).
L’otite media essudativa viene definita come la presenza costante di versamento di catarro per un periodo di tempo di almeno 3 mesi, mentre l’otite media acuta (Fig. 2) è patologia ad insorgenza rapida e durata inferiore a 3 mesi, associata a versamento di catarro, al quale possono associarsi dolore, febbre e tutto il corteo sintomatologico delle flogosi acute.
Viene definita ricorrente la forma in cui gli episodi acuti si presentino in numero maggiore di 3 in 6 mesi.
Quando il liquido permane all’interno dell’orecchio medio per molto tempo va incontro ad un progressivo processo di addensamento sino a giungere alla consistenza di una colla densa che ingloba la catena ossiculare. E’ questo il quadro clinico del “glue ear” (Fig. 3) (glue in inglese=colla).
Se anche questo stadio di evoluzione della malattia non viene riconosciuto e trattato per tempo, cristalli salini iniziano a precipitare all’interno della secrezione, creando delle placche calcaree che, progressivamente, avviluppano la catena ossiculare e la membrana timpanica come in una colata di gesso. Tale quadro, definito timpanosclerosi (Fig. 4), costituisce una temibile complicazione dell’otite sieromucosa che può portare ad una sordità permanente, non più correggibile con la chirurgia, ma trattabile solamente con l’ausilio di protesi acustiche.
Cause
All’interno del nostro orecchio esiste una cavità piena di aria (cassa timpanica) (Fig. 5), in cui si trovano gli ossicini che trasmettono il suono dalla membrana timpanica al nervo acustico.
Tale cavità riceve costantemente rifornimenti di aria provenienti da un canale, la Tromba di Eustachio, che parte dal rinofaringe, la zona posteriore del naso, dove nei bambini sono localizzate le adenoidi.
Pertanto è proprio nei bambini che la Tromba di Eustachio può più facilmente bloccarsi a causa dell’ingrossamento o della infiammazione delle vegetazioni adenoidee (Fig. 6) con conseguente cessazione del flusso d’aria diretto verso l’orecchio medio.
Quando ciò accade, la pressione dell’aria all’interno dell’orecchio cala rapidamente e dalle pareti della cavità timpanica inizia a colare del liquido sieroso che si accumula fino a riempirla completamente. Questo liquido con il passare del tempo da sieroso tende a diventare mucoso portando a quello che viene definito “glue ear” o “colla dell’orecchio”.
Fattori di rischio
Sotto i tre anni, i principali fattori di rischio per l’otite media sia nella sua forma acuta che cronica sono:
- Allattamento artificiale
- Anomalie cranio-facciali
- Deficit immunitari specifici:
- Ipogammaglobulinemie transitorie
- Deficit selettivo di IgA
- Deficit di sottoclassi delle IgG
- Sindromi da immunodeficienza acquisita (HIV)
- Fumo nell’ambiente familiare
- Insorgenza dell’otite media acuta nel primo anno di vita
- Scolarizzazione precoce
- Sesso maschile
- Suzione prolungata (es. succhiotto, biberon, etc.)
- Storia di fratelli affetti da otiti ricorrenti
- Trisomia 21.
Sopra i tre anni d’età oltre i fattori sopra indicati, la condizione immunomediata che può predisporre all’otite media essudativa è l’allergia, soprattutto verso gli allergeni inalati.
Tali condizioni comportano una stimolazione persistente e ripetuta inducendo l’edema e l’ipertrofia della mucosa respiratoria e delle vegetazioni adenoidee.
Clinica
La diretta conseguenza dell’accumulo di secrezioni nella cassa del timpano è il blocco del sistema timpano-ossiculare ossia della catena degli ossicini che trasmettono i suoni alla coclea e quindi al nervo acustico. Pertanto quali possono essere le conseguenze di questa situazione:
1) calo di udito
Il bambino subisce un lento e progressivo calo di udito (N.B. in genere temporaneo e che si risolve una volta scomparse o rimosse le secrezioni, non essendo interessato il nervo acustico). A volte i genitori notano la sordità, accorgendosi che il bambino non risponde prontamente se chiamato e/o chiede spesso di ripetere le domande. In alcuni casi invece la sordità viene notata dalle insegnanti della scuola materna o dal pediatra.
2) ritardo nello sviluppo del linguaggio
Nei casi in cui una perdita uditiva di almeno 30-40 dB persista per oltre 6 mesi, specialmente nei bambini più piccoli, si notano ripercussioni sullo sviluppo del linguaggio. I bambini apprendono il linguaggio soprattutto tra il 2°ed il 3° anno di vita con un meccanismo che coinvolge strettamente l’udito: il bambino impara a parlare ascoltando e ripetendo. Quindi i piccoli pazienti affetti da una sordità possono andare incontro ad un progressivo peggioramento del linguaggio, ancora non consolidato. Tale situazione regredisce in genere spontaneamente dopo il recupero dell’udito, a volte è invece necessario un trattamento rieducativo logopedico.
3) calo delle prestazioni scolastiche
Il bambino ipoacusico ha un calo dell’attenzione, non riesce a concentrarsi e chiaramente ha difficoltà nell’apprendimento.
4) alterazione dei rapporti sociali
Il bambino ipoacusico tende ad isolarsi e non partecipa ai giochi di gruppo perché ha difficoltà a capire le regole e ad interagire con gli altri.
5) assenza di sintomi tipici delle infezioni acute
Il paziente non ha praticamente mai né dolore né febbre. Tale caratteristica rende l’otite sieromucosa particolarmente subdola, poiché l’assenza di disturbi ritarda la diagnosi.
Diagnosi
La diagnosi di sospetto da parte del pediatra deve essere confermata con esami specialistici, in particolare:
Trattamento
L’otite media essudativa non è un’infezione dell’orecchio, bensì un blocco meccanico dello stesso, causato da una patologia che trova la sua origine nel naso, pertanto:
- non servono terapie antibiotiche
- i trattamenti devono essere mirati sul naso e non sull’orecchio
- la guarigione avviene attraverso la penetrazione dell’aria nell’orecchio e lo scarico del muco dall’orecchio al naso.
I trattamenti nasali devono mirare a risolvere la flogosi di questo distretto, in genere le infiammazioni e l’ipertrofia delle vegetazioni adenoidee nei bambini e le rinosinusiti negli adulti.
Alla terapia medica si associa l’autoinsufflazione con palloncino, trattamento non invasivo, effettuabile a domicilio, con una buona accettazione anche da parte dei bambini più piccoli. Il sistema mira a far defluire le secrezioni dall’orecchio medio nel rinofaringe attraverso la tuba di Eustachio e a riportare aria nell’orecchio stesso.
Le linee guida internazionali consigliano che, in caso di insuccesso della terapia medica e dell’autoinsufflazione con palloncino, entro 3-4 mesi dalla diagnosi, si passi al trattamento chirurgico che consiste nella miringotomia o timpanocentesi (Fig. 7) con associata nei bambini all’adenoidectomia. Se la secrezione auricolare fosse particolarmente densa (il che accade soprattutto quando il processo è di vecchia data e la perdita uditiva è superiore ai 30 dB), si associerebbe l’inserzione di un tubicino di ventilazione transtimpanico (Fig. 8).
La timpanocentesi con la eventuale inserzione del tubo di ventilazione transtimpanico risulta efficace in quasi la totalità dei casi. Solo eccezionalmente è necessario eseguirla più di una volta. I pazienti presentano un miglioramento immediato e recuperano un udito normale nell’arco di poche settimane.