A cosa serve l’Esame Vestibolare con Videonistagmoscopia Computerizzata?
L’esame vestibolare serve per valutare il paziente affetto da vertigini e disturbi dell’equilibrio. Con questo esame è possibile distinguere tra le varie forme di vertigini dipendenti da patologie labirintiche come la vertigine posizionale parossistica, la malattia di Ménière, la labirintite, la vertigine emicranica, etc. Fondamentale è il supporto che tale esame riveste nell’indirizzare ad ulteriori approfondimenti, ad esempio a livello neurologico, cardiologico e fisiatrico.
Chi può essere sottoposto all’Esame Vestibolare con Videonistagmoscopia Computerizzata?
L’esame non è né invasivo né doloroso e può essere effettuato da adulti e bambini anche scarsamente collaboranti.
Sono previste norme di preparazione per l’Esame Vestibolare con Videonistagmoscopia Computerizzata?
E’ consigliato il digiuno. Per le donne si raccomanda di non mettere trucco agli occhi per evitare la rilevazione di false immagini da parte della videocamera ad infrarossi.
Come si esegue l’Esame Vestibolare con Videonistagmoscopia Computerizzata?
Esso viene effettuato mediante una maschera avente una telecamera ad infrarosso che trasmette le immagini ad un PC (Fig. 1).

L’esame vestibolare dura pochi minuti, si effettua inizialmente facendo sedere il paziente al centro del lettino ed una volta indossata la maschera si osservano i momenti degli occhi per identificare la presenza di movimenti involontari (nistagmo) nelle differenti posizioni e durante i cambiamenti repentini (Fig. 2).

L’esame vestibolare si prosegue mediante l’ausilio di strumenti in grado di stimolare o inibire i labirinti, per esempio acqua calda e fredda (prove termiche) o la vibrazione applicata sulla mastoide (dietro l’orecchio).
A completamento si eseguono il Functional Head Impulse Test (f-HIT) ed il Video Head Impulse Test (v-HIT).
Un software dedicato analizza i movimenti degli occhi calcolandone una serie di variabili che permettono di stabilire se il paziente sia affetto da una patologia del labirinto (Fig. 3).

L’esame viene memorizzato nonché stampato (Fig. 4-6) in modo da poter confrontare l’andamento nel tempo della patologia.


